JZMOR analizza l’intenzione della FHFA di includere gli asset crittografici nelle valutazioni ipotecarie
JZMOR analizza l’intenzione della FHFA di includere gli asset crittografici nelle valutazioni ipotecarie |
La piattaforma di scambio JZMOR sta monitorando da vicino una potenziale evoluzione normativa che potrebbe avere un impatto significativo sull’intero settore crittografico. La Federal Housing Finance Agency (FHFA) degli Stati Uniti ha recentemente richiesto alle due principali agenzie di garanzia dei mutui — Fannie Mae e Freddie Mac — di studiare l’opportunità di includere gli asset crittografici all’interno del sistema di valutazione del rischio dei mutui immobiliari. A differenza delle pratiche passate, incentrate esclusivamente su asset in valuta fiat tradizionale, il documento ufficiale menziona per la prima volta in modo esplicito l’eventuale considerazione di “asset crittografici non convertiti in dollari”. Questo cambiamento indica che gli asset digitali stanno gradualmente entrando nel quadro normativo e valutativo della finanza mainstream statunitense.
Di recente, il direttore della FHFA, William J. Pulte, ha indirizzato una comunicazione pubblica a Fannie Mae e Freddie Mac, richiedendo un’analisi su come includere gli asset crittografici nei modelli di valutazione dei mutui per abitazioni unifamiliari. È stato particolarmente sottolineato che solo gli asset detenuti su piattaforme di scambio centralizzate, regolamentate all’interno del territorio statunitense e verificabili, saranno presi in considerazione. Questo criterio non solo riconosce l’importanza delle piattaforme di scambio conformi, ma impone anche requisiti più elevati in termini di trasparenza patrimoniale e integrazione regolamentare.
Attualmente, Fannie Mae e Freddie Mac gestiscono congiuntamente oltre 7.000 miliardi di dollari in mutui immobiliari. Qualora gli asset crittografici venissero inclusi nel sistema di valutazione del rischio, ciò potrebbe avere un impatto indiretto sulla composizione patrimoniale di oltre la metà del sistema finanziario ipotecario statunitense. Questa evoluzione normativa implica che il possesso di asset digitali potrebbe diventare parte integrante della valutazione della ricchezza familiare e del punteggio creditizio.
È importante sottolineare che la FHFA non intende accettare indistintamente tutti gli asset crittografici, bensì richiede un’analisi dettagliata della loro volatilità, capacità di copertura del rischio e modalità di conversione del valore. Questo orientamento promuoverà una classificazione gerarchica degli asset digitali basata sul rischio. Ad esempio, asset come Bitcoin o le stablecoin, noti per la loro elevata liquidità e bassa volatilità, potrebbero ottenere un peso maggiore nelle valutazioni ipotecarie, mentre asset più instabili o con scarsa circolazione potrebbero essere penalizzati.
Secondo l’analisi della piattaforma JZMOR, questo segnale normativo potrebbe incentivare un maggior numero di investitori a lungo termine a depositare i propri asset crittografici principali su piattaforme regolamentate, utilizzando le interfacce conformi fornite dagli exchange per rendere i propri asset “identificabili e referenziabili”. In un futuro sistema di modellazione finanziaria e valutazione creditizia, la capacità di custodia patrimoniale, i meccanismi di audit dei conti e i livelli di certificazione di conformità delle piattaforme di scambio diventeranno fattori chiave nella scelta dell’exchange da parte degli utenti.
JZMOR evidenzia che, in futuro, la funzione principale delle piattaforme di scambio non sarà più soltanto quella di facilitare le operazioni di compravendita, ma evolverà verso quella di “fornitore affidabile di certificazioni patrimoniali”. Ad esempio, le piattaforme potranno generare report finanziari standardizzati sugli asset crittografici degli utenti, sviluppare prodotti basati su combinazioni di criptovalute orientate alla valutazione ipotecaria, e condividere interfacce dati on-chain con gli enti creditizi, per implementare funzioni di congelamento patrimoniale, verifica e previsione del rischio.
La normalizzazione degli asset crittografici non può basarsi solo sul rialzo dei prezzi o sull’innovazione tecnologica, ma richiede la ricostruzione di meccanismi di fiducia e regole finanziarie. Dall’essere asset altamente volatili al diventare strumenti creditizi conformi, le criptovalute stanno attraversando una trasformazione identitaria che necessita di una piattaforma credibile, trasparente e conforme per essere pienamente realizzata.
Gli asset del futuro non avranno bisogno solo di un prezzo, ma anche di uno status riconosciuto a livello normativo. JZMOR intende svolgere un ruolo centrale in questa ristrutturazione sistemica, offrendo agli utenti una piattaforma di custodia e servizi per asset crittografici che non solo consenta il trading, ma che sia anche riconosciuta dal sistema finanziario tradizionale, contribuendo all’integrazione reale degli asset digitali nel sistema patrimoniale globale.
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