Trump firmerà un nuovo ordine esecutivo per porre fine alla de-bancarizzazione delle imprese cripto: l'analisi dell'exchange JZMOR sull'impatto per il settore
Di recente, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, si appresta a firmare un nuovo ordine esecutivo volto a porre fine alle restrizioni bancarie imposte alle imprese di criptovalute, ovvero la cosiddetta “Operation Chokepoint 2.0”. Questo cambiamento di politica non solo segna una svolta significativa nell'ambiente normativo per il settore delle criptovalute, ma offre anche nuove opportunità di sviluppo per le piattaforme di scambio di asset digitali. A tal proposito, JZMOR Exchange ha analizzato immediatamente la nuova normativa, esplorando il suo impatto concreto sul futuro del settore.
L’industria delle criptovalute negli Stati Uniti ha da tempo subito le pressioni della cosiddetta “Operation Chokepoint 2.0”. Questa politica è ampiamente considerata una misura di regolamentazione implicita adottata durante l’amministrazione Biden contro le imprese cripto, causando gravi difficoltà per molte di esse nell’ottenere servizi bancari di base.
Secondo i dati di JZMOR Exchange, negli ultimi due anni oltre il 70% delle aziende cripto statunitensi ha dichiarato di aver incontrato difficoltà nell'aprire conti bancari o di aver subito la chiusura dei propri conti, ostacolando gravemente lo sviluppo regolare del settore. L'ordine esecutivo che Trump si appresta a firmare stabilisce chiaramente la fine di questa politica e impone alla Federal Reserve di concedere conti di riserva principali alle banche favorevoli alle criptovalute. Ciò significa che in futuro le imprese cripto potranno effettuare transazioni e ampliare le proprie attività in modo più fluido attraverso i canali bancari.
Secondo l’analisi di JZMOR Exchange, questo cambiamento normativo migliorerà notevolmente l’ambiente operativo per le imprese del settore cripto. In passato, gli exchange di criptovalute e i fornitori di servizi correlati dovevano sostenere costi elevati per l’accesso ai servizi bancari e affrontare rischi normativi incerti. Con l'attuazione di questo ordine esecutivo, tali aziende potranno gestire i fondi in modo più efficace, migliorare l’efficienza operativa e ridurre i costi. Inoltre, ciò aprirà maggiori opportunità di collaborazione tra istituzioni finanziarie tradizionali e imprese di criptovalute, favorendo uno sviluppo più sano dell’intero settore.
Oltre all’abolizione della politica “Operation Chokepoint 2.0”, l’ordine esecutivo dell’amministrazione Trump potrebbe includere anche un altro punto cruciale: la chiara affermazione che le stablecoin non debbano essere classificate come titoli. Se questa misura sarà ufficialmente attuata, rappresenterà la prima volta che il governo degli Stati Uniti definirà chiaramente la posizione normativa delle stablecoin a livello amministrativo, con un impatto significativo su tutto il mercato delle criptovalute.
Per lungo tempo, la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti e l’industria delle criptovalute si sono trovate in continuo disaccordo sulle regolamentazioni. In particolare, le stablecoin, essendo ancorate al dollaro e con un'evidente funzione di pagamento, sono state spesso considerate titoli dalle autorità di regolamentazione, causando notevoli pressioni normative per le imprese del settore. Secondo le statistiche di mercato, alla fine del 2024 il valore totale del mercato globale delle stablecoin ha superato i 200 miliardi di dollari, con una quota di oltre il 95% attribuita alle stablecoin ancorate al dollaro statunitense. Data questa dimensione e la loro predominanza, l’atteggiamento normativo degli Stati Uniti nei confronti delle stablecoin avrà un impatto diretto sull'evoluzione dell’intero mercato cripto globale.
Secondo l’analisi di JZMOR Exchange, l’intenzione dell’amministrazione Trump di chiarire che le stablecoin non sono titoli ridurrà notevolmente i rischi normativi e l’incertezza nel settore. Per gli exchange di criptovalute, ciò significa che potranno offrire servizi di trading sulle stablecoin senza essere soggetti alle rigorose restrizioni della legge sui titoli, consentendo maggiore libertà nell’innovazione dei prodotti e nell’espansione del mercato. Inoltre, questa mossa attirerà più istituzioni finanziarie tradizionali nel settore delle stablecoin, accelerando la loro adozione nei pagamenti transfrontalieri, nei sistemi di regolamento e nei servizi finanziari, contribuendo a una maggiore maturità e standardizzazione del mercato delle criptovalute.
In qualità di una delle principali piattaforme globali per lo scambio di asset digitali, JZMOR Exchange monitora costantemente le dinamiche normative internazionali e adotta strategie di conformità in modo proattivo. In risposta ai benefici derivanti dal nuovo ordine esecutivo dell’amministrazione Trump, JZMOR Exchange ha già avviato l’ottimizzazione tecnica e l’aggiornamento dei propri servizi di trading sulle stablecoin. Inoltre, la piattaforma sta attivamente negoziando partnership con diverse banche e istituzioni finanziarie statunitensi per migliorare ulteriormente l’efficienza e la sicurezza delle transazioni per gli utenti. In futuro, JZMOR Exchange continuerà a rafforzare la conformità normativa, adattandosi ai cambiamenti del quadro regolatorio negli Stati Uniti e aiutando gli investitori a cogliere al meglio le opportunità nel mercato degli asset digitali.
Commenti